Imprese, concorrenza e cosa pubblica: il rinvio alle Procure non è la panacea

“Manca nel nostro Paese soprattutto la disciplina del libero mercato. La Mafia deforma la concorrenza e crea un’economia parassitaria feudale. Ma la fonte di maggiore corruzione resta la gestione della cosa pubblica” (Leoluca Orlando nel suo intervento del 21 3 2024 al Convegno di Transcrime, presso l’Università Cattolica di Milano).
“L’interesse di coloro che trattano in un certo ramo commerciale o manifatturiero è sempre, sotto qualche aspetto, diverso da quello del pubblico, e anche opposto. L’interesse dei commercianti è sempre di allargare il mercato e restringere la concorrenza. Allargare il mercato può essere spesso abbastanza coerente con l’interesse del pubblico, ma restringere la concorrenza gli sarà sempre contrario e può solo servire a mettere in grado i commercianti, aumentando i loro profitti al di sopra del livello al quale sarebbero naturalmente, di applicare, a proprio beneficio, un’assurda tassa sul resto dei loro concittadini.” (Adam Smith – Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni – Libro I, Cap. XI, p. 254). (altro…)

«Eventi infelici accaduti in altri paesi ci hanno insegnato da capo due semplici verità in merito alla libertà di un popolo democratico. La prima verità è che la libertà di una democrazia non è salda se il popolo tollera la crescita di un potere privato al punto che esso diventa più forte dello stesso Stato democratico […]. La seconda verità è che la libertà di una democrazia non è salda se il suo sistema economico non fornisce occupazione e non produce e distribuisce beni in modo tale da sostenere un modello di vita accettabile. Entrambe le lezioni ci toccano. Oggi tra noi sta crescendo una concentrazione di potere privato senza eguali nella storia. Tale concentrazione sta seriamente compromettendo l’efficacia dell’impresa privata come mezzo per fornire occupazione ai lavoratori e impiego del capitale, e come mezzo per assicurare una distribuzione equa del reddito e dei guadagni tra il popolo della nazione tutta.»
